Uno dei gruppi bancari più famosi risponde alla digitalizzazione con un progetto di smart working che, prima di tutto, si traduce in una riduzione dei metri quadrati per dipendente e un risparmio di 160 milioni di euro all’anno. Al di là dei conti, naturalmente importanti, riprogettare gli spazi di lavoro significa intervenire anche con innovazioni tecnologiche che permettono di abbattere le emissioni di Co2.
I cambiamenti , spiega la responsabile del Real Estate Unicredit in Italia, sono frutto anche dei nuovi comportamenti e abitudini dei dipendenti, studiati negli uffici direzionali di Milano, Francoforte e in altre sedi europee. “Abbiamo studiato le curve di occupazione di 1.500 scrivanie – precisano gli esperti di Unicredit Business Integrated Solution – e abbiamo riscontrato che il 72% era effettivamente presidiato da una persona e che solo il 45% era utilizzato effettivamente per il lavoro”.
Queste indagini sul campo hanno portato Unicredit a liberare i suoi uffici dal vincolo della scrivania assegnata; ognuno non solo può occupare il posto ritenuto più pratico, addirittura può decidere se lavorare dall’ufficio, da casa propria e da uno dei ‘city hub’ che Unicredit sta sviluppando. La flessibilità si traduce anche nelle videoconferenze e nella nascita di uffici virtuali dove è possibile condividere anche la documentazione digitale. Questo approccio porta anche a una riduzione del numero di postazioni e diminuisce anche la propensione alla stampa di documenti cartacei. Ecco un modo per eliminare anche le cattive abitudini!