PECHINO – Lunedì il governo cinese ha promesso di aprire i suoi mercati del petrolio, delle telecomunicazioni e dell’energia ai concorrenti privati, mentre il Partito Comunista al potere cerca di sostenere la crescita nel rallentamento dell’economia dominata dallo stato.
Il Consiglio dei Ministri ha inoltre promesso di offrire alle compagnie private un trattamento equo rispetto alle imprese statali in più settori. La dichiarazione non ha indicato se le modifiche si applicano ugualmente alle società straniere.
La promessa si aggiunge a una serie di misure di apertura del mercato e tagli alle tariffe intesi a contribuire a rilanciare la crescita economica che ha rallentato a un minimo di tre decadi del 6% nell’ultimo trimestre. Arriva nel mezzo di una guerra tariffaria con Washington sulle ambizioni tecnologiche di Pechino e sul surplus commerciale.
La dichiarazione prometteva di “introdurre la concorrenza sul mercato” in settori chiave quali energia, telecomunicazioni, ferrovie, petrolio e gas naturale. Ha affermato che le imprese private sarebbero autorizzate per la prima volta a fornire servizi di telecomunicazione di base e ad investire nella produzione e distribuzione di energia. L’annuncio non ha fornito dettagli sui limiti di proprietà o altre possibili restrizioni per le società private o se gli investitori stranieri sarebbero stati ammessi.
Pechino ha posto fine alle restrizioni sulla piena proprietà straniera nella produzione di auto elettriche e afferma che si estenderà all’intera industria automobilistica entro il 2021. I regolatori hanno promesso di consentire la piena proprietà straniera nelle attività bancarie, assicurative e finanziarie.
Sempre lunedì, il Ministero delle finanze ha annunciato tagli tariffari efficaci dal 1° Gennaio su carne di maiale congelata, farmaci per l’asma e il diabete, circuiti integrati e circa 850 altri prodotti.
“Il passo ha lo scopo di promuovere lo sviluppo coordinato di commercio e ambiente”, ha dichiarato l’agenzia di stampa Xinhua ufficiale.