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Interpretazione, errori e abusi

Nel campo della traduzione uno dei principali problemi che i fruitori o clienti si ritrovano spesso ad affrontare è la non assoluta consapevolezza che gli interpreti riproducano fedelmente o meno nella lingua di destinazione ciò che l’oratore ha affermato in quella di partenza. Un esempio possono essere i casi giudiziari: ancora oggi persistono voci riguardanti la capacità degli interpreti di manipolare deliberatamente o distorcere il significato, nonostante gli elevati standard etici richiesti.

Nelle negoziazioni importanti, ciascuna parte di solito porta con sé i propri interpreti, i quali oltre a svolgere l’interpretazione allo stesso tempo controllano il lavoro della controparte. Gli interpreti spesso lavorano in tandem, specialmente quando la posta in gioco è alta, in modo da prevenire errori e omissioni, nonché modifiche intenzionali. Inoltre, i procedimenti vengono registrati e spesso riveduti in seguito da terzi.

Tuttavia, persistono voci di comportamenti scorretti. Un caso eclatante fu quello di un interprete delle Nazioni Unite che, dopo aver terminato l’interpretazione dell’oratore, con il microfono ancora acceso ha espresso vigorosamente e volgarmente il reale significato del discorso.

Più di recente, durante una conferenza in Europa, un interprete ha gestito un gioco di parole del relatore dicendo al pubblico di ridere perché il relatore aveva appena raccontato una storia divertente, piuttosto che provare a riprodurre la battuta in un’altra lingua.

La più famigerata, tuttavia, è la storia del tenente colonnello Ryoichi Naito, un oratore inglese dell’esercito imperiale giapponese che nella seconda guerra mondiale ha servito come interprete per le indagini sull’Unità 731, il gruppo di guerra biologica giapponese. Il 28 agosto 1945, il tenente colonnello Murray Sanders, un microbiologo americano collegato a Fort Detrick arrivò in Giappone per avviare le indagini, riportando il tutto nel “Rapporto sull’indagine di intelligence scientifica in Giappone, Settembre e Ottobre 1945”. Tuttavia, Naito ebbe una notevole influenza su Sanders e riuscì a indurlo a credere che esperimenti umani non fossero stati condotti dall’esercito imperiale giapponese, salvando così sé stesso e gli altri dell’Unità 731 dall’accusa di crimini di guerra.

La morale della storia è: fidati ma verifica. In altre parole, come disse Mohammed nell’Hadith: “Abbi fiducia in Allah, ma lega sempre il tuo cammello”.

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